Il mio terapeuta è una lucertola

Ho conosciuto tentativi falliti, terapie utili ma parziali, paure costanti, vissuti di impotenza e poi ho conosciuto una lucertola.

Facevo tantissime scale ogni giorno, non potevo salire in metropolitana, non ho mai potuto volare e vedere paesi nuovi, vivevo nel limite del quotidiano, ero claustrofobico.

Un giorno ho deciso che le strategie che attuavo quotidianamente per sopravvivere senza essere in pericolo, le energie che impiegavo per combattere un nemico che non c’era, erano troppe e inutili.

Mi sono deciso e ho iniziato un percorso di psicoterapia fatto di sedute faticose e gratificanti, esposizioni graduali, paurose e incoraggianti e poi un giorno il mio terapeuta mi propone di usare uno strumento nuovo: l’ Outdoor Therapy®.

E mi ritrovo un giorno all’ingresso di una grotta. IO che non mi vedevo nemmeno all’ingresso di un ascensore. IO, lì con le mie paure che mi tirano per la giacca verso l’uscita. IO lì con il mio terapeuta e con la mia guida che per la mia mente erano un misto tra angeli salvatori e angeli della morte.

“Non ce la faccio. Non sono abbastanza forte!”. Una a specie di mantra seduttivo e diabolico che gira nella mia testa.

Poi lei. Ferma, tranquilla, che mi fissa da una roccia. Mi guarda e si sposta lentamente, a piccoli passi sulla parete successiva. Va piano e intanto continua guardarmi. È così piccola, delicata, indifesa. Ma lei va avanti. Lei ce la sta facendo. Lei mi aspetta e mi invita.

Il mantra cambia. “Se ce la fa lei, ce la faccio anche io”.

L’ho seguita passo dopo passo e mi ha portato dentro quella prigione che mi ha liberato, verso quel buio che ha illuminato la mia strada verso la guarigione.

Ora c’è sempre lei con me quando salgo in ascensore, quando entro in metropolitana e quando vado a conoscere il mondo.

IO ce l’ho fatta con quella lucertola e la sua ambivalenza tra incoraggiamento e sfida. IO ce l’ho fatta tenendola per mano. IO ce l’ho fatta con lei.

E lei me l’ha presentata l’Outdoor Therapy®.

Grazie.

 P.