quarantena
Due cuori e una capanna

Molti animali costruiscono o eleggono un luogo che funga da ricovero, che dia protezione dal pericolo e vantaggio nei confronti dell’aggressore.
Si tratta di un comportamento così diffuso che, per esempio, perfino il toro nello spazio aperto dell’arena della corrida individua un’area preferita, benché priva di particolari protezioni – quella che Hemingway chiamava querencia – nella quale si sente più sicuro e nella quale è più pericoloso per il torero affrontarlo, perché è restio ad abbandonarla e tenta di combattere “da fermo” e non a lanciarsi nelle prevedibili cariche scriteriate che il matador è così bravo ad eludere.

Una delle eredità del CoronaVirus: il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD).

Per fronteggiare la diffusione del Covid-19, in tutto il pianeta si stabiliscono obblighi di quarantena e si impongono drastiche regole di distanziamento sociale. Il mondo va in rete e pratica il telelavoro e la teledidattica. I banchi delle chiese sono vuoti la domenica, come i parchi, i campi sportivi, i ristoranti e le stazioni dei treni. I soggetti contagiati o a grave rischio vengono ricoverati nei reparti infettivi degli ospedali o posti in quarantena. Il distanziamento sociale è il provvedimento più efficace per rallentare la diffusione, ridurre i numeri dei contagiati e vincere alla fine la guerra al virus. Benché la separazione fisica sia necessaria, ci possono essere ripercussioni per chi viene isolato (specialmente se è affetto dalla malattia e ne prova i sintomi e le paure), per chi subisce la separazione dai figli, parenti e partner, o lutti inattesi senza possibilità di assistenza e di commiato, della percezione di pericolo, dell’incertezza, del disagio fisico, degli effetti collaterali delle medicazioni/cure, della paura di trasmettere il virus ad altri, dell’assillante pressione negativa dei media, i pazienti infettati possono provare solitudine o tensioni per forzata convivenza, rabbia, ansia, depressione, insonnia, pensieri suicidi e presentare i sintomi di stress post traumatico.

Il mondo degli anziani tra cambiamenti e quarantena.

Il mondo invecchia, col risultato che le malattie geriatriche diventano ogni giorno un costo maggiore, sia in termini economici che sociali.
Tra queste, una delle patologie più diffuse ed insidiose è la depressione che, oltre ad avere un profondo effetto negativo sulla qualità della vita, è anche associata ad un maggior rischio di mortalità da suicidio e peggiora la prognosi per varie malattie come il diabete, l’ischemia cardiaca e altri problemi vascolari, il cancro, il morbo di Alzheimer, l’abuso di sostanze.
Il suo impatto sulla terza età è particolarmente devastante poiché spesso non viene diagnosticata o non adeguatamente trattata.

7 segreti per essere felici sul lavoro…anche in quarantena!

Come ci ricorda Anna Fata, esperta di Comunicazione e Copywriting del benesser, un buon salario non sembra da solo un elemento determinante per la felicità dei lavoratori. Una ricerca condotta presso la Princeton University ha scoperto che le persone ben pagate sono relativamente soddisfatte sul lavoro, ma sono poco più felici nella vita quotidiana, perché sono più inquiete, si confrontano con più ansia con i colleghi, non trascorrono il loro tempo facendo più cose che a loro piacciono rispetto a coloro che vengono pagati meno. Abbondanti benefit, ad esempio, non sembrano rendere felici gli impiegati più di tanto, anche se sono all’inizio molto attraenti, e non sono molto efficaci per migliorare le performance aziendali in quanto alla fine il personale ci si abitua. è più importante seguire sette regole di comprovata efficacia:

Quarantena in famiglia: chi sono questi sconosciuti che girano in casa mia?

I giovani di molte specie, compresa la nostra, man mano crescono hanno una spinta istintiva a distinguersi dagli adulti e ad acquisire “territori” indipendenti.
Nei millenni, questa spinta primordiale, più pronunciata tra i maschi, si è rivelata vincente per le comunità e ha portato all’acquisizione di nuovi spazi e nuove capacità.
Da quando il progresso scientifico e l’esplosione demografica hanno ridotto la disponibilità di nuovi territori, i giovani ne hanno trovato di simbolici e le nuove generazioni si sono dati linguaggi, usanze, look e regole di condotta “ribelli” allo status quo e adottate anche perché sgradite alle generazioni precedenti: negli ultimi decenni, si sono avvicendate le mode del rock and roll, poi dei capelli lunghi, poi del piercing e dei tatuaggi, del rap, ecc.